sabato 27 settembre 2014

Ritroviamoci nella speranza.

Torno a scrivere sul mio blog dopo una lunga pausa che si protrae da maggio 2014.
con la mia armatura
Non so dire precisamente perché io abbia smesso di scrivere per un periodo così lungo; potrei darmi però molte giustificazioni: la professione sta diventando di giorno in giorno più onerosa; piena di adempimenti assolutamente inutili come ad esempio la formazione continua, o la gestione della PEC e del processo telematico. Il viaggio per raggiungere la sede di lavoro, Terni, mi porta via almeno due o tre ore, fra tutto, e al rientro è molto dura mettersi al lavoro "in letizia". Figurarsi parlare e scrivere di legge e di giurisprudenza su di un blog. A ciò si aggiunga  che in generale la professione non è più piacevole in quanto tale, soprattutto perché ne è stata compromessa la dignità ed il decoro proprio da parte di quelli che l'avrebbero dovuta difendere, e dunque anche il semplice parlarne mi mette addosso un senso di inquietudine latente che non mi predispone alla scrittura.
Beh, direte voi, si potrebbe discutere di altro. 
Invero anche sul piano più generale la situazione non è affatto piacevole: la crisi economica imperversa in Italia in modo ancora più inquietante rispetto a quando ho pubblicato i miei ultimi post.
quel gran paracenere
Renzi - che modestie a parte avevo battezzato da subito come una persona scarsamente credibile e prodotto politico di una squallida operazione di potere, cui peraltro siamo oramai abituati grazie al Presidente della Repubblica Napolitano dall'ultimo governo Berlusconi in poi - si è rivelato "un'ultima spiaggia" su cui però stanno sonnecchiando, in attesa di prede, tre pericolosi coccodrilli, chiamati Fondo Monetario Internazionale, BCE e Commissione Europea. Insieme fanno la famiglia Troika, già nota per aver sbranato e spolpato la Grecia, il Portogallo, la Spagna e l'Irlanda, dove hanno portato solo disoccupazione, infelicità e morte (suicidi).
Da tempo ci stanno dando la caccia e già un paio di volte ci hanno addentato grazie alla complicità dei nostri governanti: con la legge Fornero, che ha prodotto gli esodati; con l'IMU, che ha sabotato la ricchezza degli italiani, che erano per oltre l'80% proprietari della prima casa. Questi immobili, oggi, valgono almeno il 40% in meno rispetto a quando sono stati acquistati da noi italiani con i mutui e con grandi sacrifici; con l'IMU, con la Tasi, con la Tari e con tutte le altre gabelle sugli immobili ci costringono, poi, di fatto, a pagare un affitto di stato su immobili di cui saremmo già proprietari! E il loro nuovo bancomat: avevano scoperto l'auto con cui spolparci, ora hanno scoperto le case.
Ma non è finita: non potendo svalutare la moneta si svalutano giorno dopo giorno i salari e le garanzie dei lavoratori perché dobbiamo per forza diventare più competitivi (o forse più schiavi...), ma soprattutto queste lobby europee ci hanno distrutto con l'Euro, questo strumento assoluto di povertà e disgrazia, che deve finire prima possibile e che serve solo alle banche per rientrare dei prestiti e del debito irresponsabile che hanno loro stesse generato.
Questa gentaccia con l'euro è già riuscita a ridurre alla fame i nostri anziani, che sono costretti a recitare scene vergognose di pensionati che vanno a rovistare in mezzo all'immondizia per mangiare, oppure sono costretti a rubare al supermercato un pezzo di parmigiano reggiano, a mendicare alla Caritas un pasto ed un letto caldo, come fanno i vecchi dei paesi del terzo mondo; fra un po' toccherà anche alla sanità, alla scuola e chissà a cos'altro.
Come ci hanno ridotti.
Io ci manderei Napolitano a fare la vita che fanno i nostri pensionati al minimo, dopo che lo avremo processato per alto tradimento della patria, come pena per la sua rieducazione.
Ora questi tre inquietanti coccodrilli della Troika stanno aspettando la fine prevedibile di Renzi, per darci il colpo di grazia, con i servi del potere (i giornalisti di regime) già istruiti a dovere, visto che ne caldeggiano addirittura l'avvento (vedasi Repubblica e Corsera, con Scalfari e De Bortoli, Giavazzi, Fubini e allegra compagnia).
Insomma forse ho smesso di scrivere perché non c'è niente di piacevole da scrivere, oppure, pur dovendo e volendo scrivere anche e soprattutto di quello che non va e non ci piace, non ho scritto perché essendosi verificato quanto più volte mi era stato indicato dalle persone che seguo in campo economico (Bagnai, Borghi, Rinaldi, Barra Caracciolo & C.) si rischia di diventare ripetitivi.
Nemmeno il piano personale mi dà grandi soddisfazioni. Sono alle prese con la fase adolescenziale del mio figlio maschio maggiore, che cerca il paese dei balocchi e se ne frega della scuola, della disciplina e del rispetto degli altri, senza capire che corre il rischio di trasformarsi nel ciuchino Pinocchio.
O Ba', vojo uscì...
Intendiamoci, niente di trascendentale, anzi. Meglio un figlio problematico ed in evoluzione che un ameba imbambolato e bloccato nella personalità che i problemi ce li avrà poi da adulto.
Certo è che anche con lui mi devo rassegnare: non è più il bambino che mi spupazzavo e sbaciucchiavo come il mio "ciafino-ciafò", mi auguro però, da padre, che finita questa fase diventi una persona migliore, migliore di me.
In questo sconsolato e sconsolante panorama mi rendo sempre più conto che la fede cattolica che ho riscoperto in modo sempre più crescente è la forza che più mi sostiene in questa valle di lacrime.
Mi ha insegnato e mi insegna giorno dopo giorno cose e valori bellissimi, e Papa Francesco interpreta il suo ruolo di guida in modo sempre più convincente, dando per primo l'esempio.
Certo scrivere di fede e di cristianesimo non è facile per un laico come me, che non è né un catechista, né un teologo, ma non mi voglio precludere questi argomenti, perché penso che parlare di fede, di Dio, di trascendenza e/o di immanenza, è sempre stimolante e rappresenta un po' la domanda delle domande anche per chi non sia credente: chi siamo noi? Perché siamo al mondo? Perché esiste l'universo ? E qui sì che ci sarebbe da scrivere, forse per secoli.
Per adesso comunque sono concentrato sulla "speranza" una delle virtù teologali che non significa solo ottimismo, ma qualcosa di più: è un po' come il sentimento della donna incinta che aspetta di partorire e spera di diventare oltre che donna anche mamma. Speranza di un avvento, di un cambiamento generale che ci riempia la bocca di sorrisi.
Questo è il messaggio con cui voglio congedarmi dai lettori, un messaggio positivo in mezzo alle negatività di questo mondo.
Un messaggio che la fede ti può dare.
Sperando di non avervi annoiato e di avere un commento da parte vostra, vi saluto e alla prossima.
Vostro Guido.