sabato 28 marzo 2020

DRAGHI PRESIDENTE DEL CONSIGLIO ?

Se c'è stato qualcuno che ho sempre temuto divenisse Presidente del Consiglio della nostra martoriata Repubblica questi è proprio Mario Draghi.

In primo luogo perché massimamente raccomandato in quel ruolo dai giornalisti di regime, dai talk show più progressisti, e questo, conoscendo i loro rispettivi editori, mi pone sempre di gran sospetto.

In secondo luogo perché la sua storia personale, professionale, e per certi versi anche politica, lo ha sempre indicato come la prima vestale della custodia di quell'ordine economico sociale che l'elite mondiale ci ha imposto nel nuovo millennio; quell'ordine che prevede lo spostamento della ricchezza dalla classe media alla classe dei ricchissimi, e degli straricchi, non a caso insediato proprio da costoro al vertice di quel meccanismo infernale che è l'euro, così come governato dalla BCE.

Insomma un "personaggetto", come dice Crozza-De Luca, pericoloso di per sé, come ci ricorda un clamoroso intervento di Cossiga, da un traumatizzato Luca Giurato, che allora conduceva Uno Mattina.
In quell'occasione, Mario Draghi fu definito dall'Ex Presidente della Repubblica "un vile affarista", perché sarebbe stato un soggetto che pur di favorire i suoi "comparuzzi" di Goldman Sachs non si sarebbe fatto scrupoli ad aver svenduto l'industria pubblica italiana, dopo la famigerata crociera sul Britannia.

Su queste affermazioni molto gravi e pesanti di Cossiga non mi pare vi siano state mai querele, smentite o contestazioni, nemmeno quando sono state riprese decine e decine di volte sui media e sui social.


E potrei continuare ancora per molto e con molto materiale per confermare chi sia veramente Mario Draghi e quali interessi rappresenti.

I miei convincimenti personali tuttavia sono stati sconvolti ultimamente da due prese di posizione: una dello stesso Mario Draghi sul Financial Time, in cui ha sostenuto l'esatto contrario di quanto fino ad oggi aveva affermato sul debito pubblico, proponendo che oggi, invece, data la situazione economica indotta dalla pandemia del  Coronavirus, sarebbe lecito fare deficit pubblico a più non posso, e, soprattutto, (udite, udite!), cancellare il debito monetizzandolo tramite la banche centrali.

La seconda presa di posizione per me sconvolgente è quella di Claudio Borghi Aquilini, esponente economico della Lega Nord, persona da me stimatissima, che nella diretta periscope del 26 marzo scorso (dal minuto 3:05 e dal minuto 6:55 in particolare), ha concesso più di una apertura di credito, dopo le rivoluzionarie parole di Draghi, ad una sua candidatura alla Presidenza del Consiglio, per sostituire il governo Conte 2.

In particolare Borghi sostiene che se è Draghi che vuole le stesse cose che lui e la Lega hanno da sempre sostenuto non vede il problema della candidatura di Draghi, purché si possa modificare proprio l'ordine mondiale di cui Draghi sarebbe stato il custode in passato.

Premessa e data per scontata la buona fede di Borghi e di Bagnai, per me fra i pochi patrioti rimasti in Italia, ed a cui andranno dedicate vie e piazze quando ci saremo liberati dell'euro, un'obbiezione tuttavia sorge spontanea: vi fidate veramente di Draghi? Pensate di poterlo controllare? Pensate veramente che appena gli sarà possibile non continuerà a fare gli interessi di Goldman Sachs?

Questo tipo di quesito è stato secondo me dibattito in modo interessante in calce ad un mio post su facebook cui vi rimando, per conoscere la vostra opinione, che potrete tuttavia esprimere anche qui oppure nel post di pubblicazione.

Saluti.